L’Acquacheta è un corso d’acqua tosco-romagnolo, affluente del fiume Montone, celebre sia per la sua spettacolare cascata che per il legame con la letteratura dantesca. Situato tra Toscana ed Emilia-Romagna, questo torrente rappresenta una delle meraviglie naturali dell’Appennino settentrionale.
Descrizione del corso d’acqua
L’Acquacheta nasce sull’Appennino toscano, nei pressi del comune di San Godenzo (Provincia di Firenze). Poco prima di raggiungere San Benedetto in Alpe, nella provincia di Forlì-Cesena, il torrente offre uno spettacolo straordinario: precipita da una parete di arenaria con un salto di oltre 70 metri, suddividendosi in una miriade di piccoli, rumorosi rivoli.
Questo salto, tra i più alti dell’Appennino settentrionale, si trova all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, dove è riconosciuto come uno degli elementi naturali più importanti. La cascata è accessibile tramite un sentiero che parte dalla frazione di San Benedetto in Alpe e richiede circa due ore di cammino.
La cascata dell’Acquacheta
La cascata, situata nel comune di San Godenzo e alta 90 metri, è un’attrazione di grande rilevanza turistica e naturalistica. L’area è tutelata come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), suddivisa tra i due siti di interesse comunitario:
- Acquacheta (IT4080002) in Emilia-Romagna.
- Muraglione – Acqua Cheta (IT5140005) in Toscana.
La gestione è affidata al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che promuove la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio.
Un luogo di ispirazione letteraria
L’Acquacheta deve parte della sua fama a Dante Alighieri, che la citò nella Divina Commedia (Inferno, XVI, 94-105). Il poeta paragona il fragore della cascata al fiume Flegetonte, sottolineando l’intensità del rumore e la bellezza selvaggia del luogo:
«Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ‘nver’ levante,
da la sinistra costa d’Apennino,che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa.»
Questa citazione ha inserito l’Acquacheta tra i cosiddetti “parchi letterari”, che valorizzano i luoghi legati alla vita e all’opera di Dante.
Una meta per gli amanti della natura
Oltre al suo valore letterario, la cascata dell’Acquacheta è apprezzata per la sua unicità naturalistica. Immersa in un contesto di rara bellezza, l’area offre percorsi per escursionisti di ogni livello e la possibilità di scoprire flora e fauna tipiche dell’Appennino.
L’Acquacheta è il luogo ideale per chi desidera vivere un’esperienza tra storia, cultura e natura, immergendosi nella magia del paesaggio tosco-romagnolo e ripercorrendo le orme di Dante Alighieri.