Adagiato sulle dolci colline romagnole, Bertinoro si erge come un gioiello medievale, sospeso tra storia e leggenda. Qui, tra i profumi di vigneti e uliveti, lo sguardo si perde dalla cima del Monte Cesubeo, abbracciando il paesaggio fino al Mare Adriatico. È un luogo dove il tempo scorre più lentamente, cullato dal canto del vento tra i cipressi e il calore del sole che accarezza le pietre antiche delle case.
Le stradine acciottolate del borgo invitano a una passeggiata senza fretta, tra botteghe artigiane, osterie accoglienti e scorci che sembrano usciti da una cartolina. Ogni angolo racconta una storia: un balcone fiorito nasconde il ricordo di un amore lontano, una porta in legno cela i segreti di una famiglia vissuta secoli fa, mentre la vista dalla piazza principale lascia senza fiato, regalando una panoramica che abbraccia tutta la Romagna.
Un nome, una storia
L’origine del nome Bertinoro è avvolta nel mistero, alimentando da sempre il fascino del borgo. Alcuni storici suggeriscono che derivi dai Britti, monaci provenienti dalla Bretagna che, forse, trovarono rifugio sulle sue colline. Altri lo ricollegano a un antico nobile chiamato Berto o Brictus, il cui nome si sarebbe trasformato nel tempo in Bertinoro.

Ma la leggenda più affascinante è quella legata all’imperatrice Galla Placidia. Si racconta che, assaggiando il vino locale, lo trovò così delizioso da esclamare: “Meriterebbe di essere bevuto in coppe d’oro, non di terracotta!”. Da allora, il vino di Bertinoro divenne famoso come il “vino di Berto”, dando origine al nome del borgo.
Tra rocche e conti: il Medioevo di Bertinoro
Il cuore pulsante del borgo è la maestosa Rocca, costruita intorno all’anno Mille, che domina la sommità del Monte Cesubeo come una sentinella silenziosa. Dalle sue mura merlate si gode una vista mozzafiato che spazia fino alle montagne dell’Appennino e al Mare Adriatico. Nei suoi lunghi corridoi e nei suoi antichi saloni, sembra ancora di udire l’eco delle voci dei conti e dei cavalieri che vi dimorarono secoli fa.
Nel 1177, la Rocca accolse Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, durante il suo viaggio in Italia. Nei secoli successivi, la fortezza divenne teatro di intrighi, assedi e alleanze, passando sotto il controllo di potenti famiglie come gli Sforza e i Borgia. Ogni pietra del castello racconta una storia: dalle battaglie combattute sotto le sue mura ai banchetti sfarzosi organizzati per celebrare vittorie e matrimoni nobiliari.
Luoghi di fede e bellezza
Bertinoro è anche un luogo di profonda spiritualità, con chiese e pievi che raccontano la fede radicata di queste terre. La Concattedrale di Santa Caterina domina la piazza principale con la sua elegante facciata in pietra. Al suo interno, il silenzio e la luce soffusa creano un’atmosfera di pace, mentre preziose opere d’arte narrano storie di santi e martiri. Tra tutte, spicca un crocifisso ligneo del Cinquecento, testimone di secoli di devozione.
Ma il vero tesoro spirituale di Bertinoro si trova poco fuori dal borgo: la Pieve di San Donato in Polenta. Risalente alla fine del IX secolo, questa antica chiesa è un esempio raro di architettura romanica. Le sue colonne e capitelli raccontano di epoche lontane, mentre il piccolo cimitero adiacente custodisce storie dimenticate di pellegrini e fedeli. Giosuè Carducci, uno dei più grandi poeti italiani, ne celebrò la bellezza nel suo poema “La Chiesa di Polenta”, rendendola immortale nella letteratura.
Ospitalità e tradizioni
Bertinoro è conosciuto come il “Balcone della Romagna”, ma potrebbe essere definito anche il “Borgo dell’Ospitalità”. Qui, l’accoglienza non è solo una tradizione: è uno stile di vita. La Colonna degli Anelli, simbolo del borgo, racconta questa vocazione secolare. Ogni anello rappresentava una famiglia del paese, pronta a ospitare viandanti e forestieri.
Questa tradizione rivive ogni anno durante la Festa dell’Ospitalità, un evento che trasforma il borgo in un teatro a cielo aperto. Strade e piazze si animano di musica, spettacoli e banchetti sotto le stelle, dove si brinda con il vino locale e si degustano le specialità della cucina romagnola. È un’esperienza che va oltre la semplice celebrazione: è un invito a sentirsi parte di una comunità.
Le Terme di Fratta: il dono della terra
A pochi chilometri da Bertinoro, le Terme di Fratta rappresentano un’oasi di benessere immersa nella natura. Già conosciute in epoca romana, le acque sorgive di questa zona sono famose per le loro proprietà curative. Ricche di minerali come zolfo, magnesio e bicarbonato, sono utilizzate per trattamenti rigeneranti e terapeutici.
Passeggiando tra i sentieri del parco termale, ci si può immergere in un’atmosfera rilassante, circondati dal verde e dal suono dell’acqua che scorre. Le sorgenti di Panighina e del rio Salso invitano a scoprire i segreti del sottosuolo, offrendo un momento di rigenerazione per il corpo e lo spirito.