Cesena (Čiṣéna in romagnolo) è un comune italiano di 95.915 abitanti, capoluogo della provincia di Forlì-Cesena insieme a Forlì, in Emilia-Romagna.
Fondata intorno al V secolo a.C. dagli Umbri, Cesena divenne un fiorente centro in epoca romana grazie alla sua posizione sulla via Emilia, e ancora oggi conserva quasi intatta una vasta centuriazione romana nella pianura circostante. Tra i suoi monumenti di rilievo, spicca la Biblioteca Malatestiana, costruita nel XV secolo, la prima biblioteca civica europea e l’unico esempio perfettamente conservato di biblioteca monastica umanistica, sia nell’edificio che negli arredi e nella dotazione libraria. Questa eccellenza le ha valso l’inserimento nel registro della Memoria del mondo dell’UNESCO.
Cesena è un centro dinamico in ambito agricolo, commerciale e industriale, con una particolare specializzazione nei settori ortofrutticolo, alimentare e meccanico. Dal 1989 ospita anche una sede distaccata dell’Università di Bologna.
La città è anche sede vescovile della diocesi di Cesena-Sarsina.
Geografia fisica
Situata nel cuore della Romagna, Cesena si trova a metà strada tra il mare Adriatico, distante circa 15 km, e le colline dell’Appennino tosco-romagnolo. Il territorio comunale, che si estende per 249,5 km², confina a nord con Cervia e Ravenna, a est con Cesenatico, Gambettola, Longiano e Montiano, a sud con Roncofreddo, Mercato Saraceno e Sarsina, e a ovest con Civitella di Romagna, Meldola e Bertinoro.
Il centro cittadino sorge a un’altitudine di 44 metri sul livello del mare, mentre l’intero territorio presenta una media di 97 m s.l.m., passando dai 5 metri del fosso della Valle ai 480 metri del monte Cavallo. Il fiume Savio attraversa la città, segnando la morfologia del territorio, che si estende fino ai bacini del fiume Ronco e del torrente Bevano a nord-ovest e al versante sinistro del torrente Pisciatello a sud-est.
Economia e cultura
Cesena è un importante centro agricolo e industriale, con una forte specializzazione nei settori ortofrutticolo, alimentare e meccanico. Dal 1989 ospita una sede distaccata dell’Università di Bologna, contribuendo alla crescita culturale e scientifica della città.
Origine del nome
L’etimologia del nome Cesena (in latino Caesena) è generalmente ricondotta all’etrusco Keizna, di probabile origine antroponimica, a testimonianza delle antiche radici della città.
Storia
«E quella cu’ il Savio bagna ‘l fianco, così com’ella sie’ tra ‘l piano e ‘l monte, tra tirannia si vive e stato franco.» (Dante Alighieri, Inferno, Canto XXVII)
La Valle del Savio e i colli circostanti, che abbracciano Cesena, sono stati abitati fin dall’età neolitica, come dimostrano i reperti rinvenuti nella zona della basilica del Monte e a Borello. Il primo nucleo abitativo nasce con ogni probabilità grazie agli Umbri intorno al VI-V secolo a.C.. Cesena, insieme a Forlì, fu epicentro dell’insediamento dei Galli Senoni, uno dei principali popoli celtici della Gallia Cisalpina. Con l’arrivo dei Romani, il piccolo nucleo si trasforma in un villaggio, ma decadde con la caduta dell’Impero Romano e subì le incursioni dei barbari.
Conquistata dai Goti di Teodorico, fu poi riconquistata dai Bizantini e, a metà del VI secolo, entrò a far parte dell’Esarcato. Dopo le campagne di Pipino il Breve nel VIII secolo, Cesena rientrò nei territori sotto il controllo pontificio, costituendo il primo nucleo di quello che sarebbe diventato lo Stato della Chiesa. Nel Duecento, la città oscillò tra libertà comunali e sottomissione alla Chiesa o a signori locali. Nel 1333, Cesena divenne dominio della famiglia forlivese degli Ordelaffi, ma la loro signoria venne interrotta nel 1357 dal legato pontificio, cardinale Albornoz, che riuscì a sottomettere la città nonostante la strenua resistenza di Cia degli Ubaldini.
Nel febbraio del 1377, Cesena fu coinvolta nella guerra tra la Repubblica Fiorentina e lo Stato Pontificio. Il cardinale Roberto di Ginevra, futuro antipapa Clemente VII, ordinò un massacro per evitare che la città passasse ai fiorentini. La strage fu compiuta dalle milizie mercenarie bretoni, guidate dal condottiero inglese Giovanni Acuto, che rase al suolo Cesena, causando la morte di più di 5.000 abitanti.

Durante la signoria dei Malatesta, la città rifiorì, testimoniato dalla Rocca Malatestiana, voluta da Galeotto, e dalla Biblioteca Malatestiana, opera del mecenate Domenico Malatesta Novello. Per un breve periodo, intorno al 1500, sotto il dominio di Cesare Borgia, Cesena divenne la “capitale” del ducato di Romagna, e nel 1502, arrivò in città Leonardo da Vinci, incaricato da Borgia di aggiornare le fortificazioni delle città romagnole. Cesena tornò poi sotto il dominio dello Stato Pontificio, che perdurò fino all’Unità d’Italia.
Nel 1775, il cesenate Giovan Angelo Braschi divenne Papa col nome di Pio VI, e nel 1800, un altro cesenate, Barnaba Chiaramonti, divenne Papa con il nome di Pio VII. Durante l’epoca napoleonica (1797-1814), Cesena subì la soppressione di numerosi monasteri, conventi e chiese, e l’abolizione dell’Università. Nel gennaio 1832, la città fu saccheggiata e 17 cittadini furono uccisi durante le Stragi di Cesena e Forlì ad opera delle truppe pontificie nella repressione dei moti romagnoli.
Nel periodo successivo all’Unità d’Italia, Cesena visse un periodo di espansione. Dopo il 1861, i liberali governarono l’Amministrazione Comunale fino agli inizi del Novecento. Poi, i repubblicani presero il potere fino all’avvento del fascismo e alla rivolta dei Comandini. Durante questo periodo, Cesena visse una storia ricca e sanguinosa allo stesso tempo.
Durante la Resistenza, Cesena diede un grande contributo di uomini, e per questo motivo le fu conferita la Medaglia d’argento al Valor Militare. Nel dopoguerra, la città conobbe un notevole sviluppo urbano e una significativa crescita economica, diventando un polo internazionale nel settore agroalimentare, soprattutto nella ricerca e nelle biotecnologie.
Nel 1992, con il distacco del comprensorio di Rimini e la creazione della nuova provincia, la provincia di Forlì cambiò nome in Forlì-Cesena, pur mantenendo Forlì come capoluogo. Dal 29 gennaio 2024, Cesena è diventata co-capoluogo della provincia di Forlì-Cesena.
Simboli
Stemma
Lo stemma del comune si presenta come uno scudo a “balzana”, diviso orizzontalmente in due parti, una nera e l’altra argentata, con una bordura cuneata d’oro. La parte superiore, definita “Capo d’Angiò”, rappresenta una concessione da parte del re di Napoli, Roberto d’Angiò. Lo scudo simboleggerebbe la pacificazione tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, mentre la bordura, proveniente dallo stemma dei Malatesta, richiama il periodo della loro signoria sulla città nel Quattrocento. In alternativa alla corona civica, lo scudo potrebbe essere adornato con la corona nobiliare, poiché la città è inclusa nell’Elenco ufficiale della nobiltà italiana. Lo stemma fu concesso dal re Vittorio Emanuele III con decreto regio del 24 aprile 1927: «Troncato di nero e d’argento, alla bordura dentata di nero e d’oro, col capo d’Angiò».
Gonfalone
Il gonfalone del comune è formato da un drappo diviso orizzontalmente tra il nero e il bianco, con lo stemma della città posto al centro.
Onorificenze
Cesena è una delle città insignite della medaglia d’argento al valor militare per il suo ruolo nella guerra di liberazione, a riconoscimento dei sacrifici della sua popolazione e del suo impegno nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:
- Medaglia d’argento al valor militare
«Fedele ad antiche e gloriose tradizioni patriottiche e democratiche, la Città di Cesena sin dall’armistizio dell’8 settembre 1943 fu centro di decisa reazione di lotta contro l’oppressione tedesca e fascista. Esprimendo e sostenendo coraggiosamente agguerrite forze partigiane, la cui organizzazione ebbe inizio con la costituzione della prima base di volontari a Pieve di Rivoschio e nella circostante zona collinare, durante quattordici mesi di duro impegno operativo, i cesenati contribuirono validamente a imporre un consistente logoramento alle forze nemiche e a danneggiare mezzi ed apprestamenti. Zona di Cesena, 8 settembre 1943 – novembre 1944»
— 19 settembre 1974
- Titolo di Città
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Chiese
- L’abbazia di Santa Maria del Monte
L’imponente e millenario complesso sorge sul colle Spaziano, dove il vescovo Mauro si recava abitualmente in preghiera. Dopo la sua morte, fu eretta una chiesa intorno all’anno Mille e un monastero fu costruito tra il 1001 e il 1026. Con il tempo, la basilica è stata arricchita da notevoli opere d’arte, tra cui la collezione di ex voto, la più grande d’Europa. - Cattedrale di San Giovanni Battista
Il duomo cittadino, dedicato a San Giovanni Battista, è un esempio di stile gotico-romanico e risale alla fine del Trecento. All’interno si trovano le spoglie di San Mauro e un’importante opera pittorica raffigurante il santo Battista, recentemente attribuita al pittore Livio Agresti. Inoltre, nella Cappella della Madonna del Popolo, si possono ammirare affreschi di Corrado Giaquinto del 1750. - Convento di San Biagio
Fondato nel 1394, il convento venne completato nel 1424 e rifatto nel 1486. Nel 1810 fu soppresso e trasformato in sede della casa di ricovero delle Figlie del Povero. Oggi ospita la Pinacoteca Comunale. - Chiesa e convento dei frati Cappuccini
Sorgono su un colle vicino alla città e conservano una tela del Guercino che rappresenta l’Estasi di San Francesco. - Chiesa e convento dei frati Minori Osservanti
Fondato per iniziativa di Malatesta Novello, il complesso fu costruito tra il 1459 e il 1464 su progetto del maestro Maso della Val Lugano. L’esterno, di stile neoclassico, presenta una facciata incompiuta e un portico con cappelle un tempo semplici arcate. - Chiesa di Sant’Agostino
Situata nel centro storico, la chiesa fu inizialmente appartenente ai frati Osservanti e ceduta alla fine del XV secolo ai monaci Agostiniani, che intrapresero una ristrutturazione e decorazione che terminò nel 1520. L’aspetto attuale risale al 1748, progettato da Luigi Vanvitelli. - Chiesa di Santa Cristina
Situata in contrada Chiaramonti, la chiesa ha origini medievali, ma è stata riedificata più volte, soprattutto nel 1470, nel 1630 e nel 1740. È stata completata nel 1825 seguendo il progetto originale di Giuseppe Valadier. - Chiesa di San Domenico
Costruita tra il 1706 e il 1772 sui resti di una chiesa quattrocentesca, l’interno è caratterizzato da una navata centrale con cappelle laterali, che ospitano testimonianze della pittura locale del XVII secolo. - Chiesa di Santa Maria dei Servi
Il complesso religioso venne ricostruito nel 1240 e nel 1367 vi si insediarono i Servi di Maria. Tra il 1756 e il 1765, la chiesa assunse l’aspetto attuale grazie al progetto di Pietro Carlo Borboni. - Chiesa di Santa Maria del Suffragio
La chiesa fu costruita tra il 1685 e il 1689 su progetto di Pier Mattia Angeloni, ed è legata alla confraternita fondata nel 1633. La facciata e l’interno furono rimaneggiati nel Settecento per acquisire l’aspetto attuale. - Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino
Cimiteri
- Cimitero monumentale
Il Cimitero Monumentale di Cesena, progettato da Barbieri nel 1809 e inaugurato nel 1813, è un esempio di architettura neoclassica.Composto da due aree, una quadrangolare e l’altra ottagonale, presenta un portico con colonne doriche e cappelle gentilizie. Qui riposano illustri cittadini cesenati, tra cui Renato Serra e Maurizio Bufalini. All’interno della cripta si trova un ossario che ricorda le vittime della seconda guerra mondiale.

- Cimitero Nuovo
Inaugurato nel 2011, è stato progettato dall’architetto Paolo Portoghesi. La cappella ha una forma circolare ed è realizzata con mattoni a faccia vista, con una copertura in legno concentrico. È presente anche un forno crematorio e spazi per i non cattolici. - Cesena War Cemetery
Questo cimitero militare accoglie i soldati dei paesi del Commonwealth che sono morti durante la seconda guerra mondiale. Contiene circa 700 tombe di militari provenienti da Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica e India.
Architetture Civili
Palazzi di Cesena
- Palazzo Albornoz
Il Palazzo Albornoz, noto anche come Palazzo Comunale, si trova in Piazza del Popolo ed è stato costruito per volontà del cardinale Egidio Albornoz a partire dalla metà del Trecento. L’edificio comprende due strutture preesistenti: il Palatium Vetus e il Palatium Novum. Al suo interno si trovano affreschi e arredi settecenteschi di notevole valore.
- Palazzo Chiaramonti
Questo palazzo, situato in Contrada Chiaramonti, fu commissionato agli inizi del Settecento da Giovanni Gaetano Carli e ristrutturato nel 1807 sotto il pontificato di Pio VII. Durante la seconda guerra mondiale il palazzo subì danni significativi.
- Palazzo Ghini
Costruito nel XVII secolo su progetto dell’architetto Pier Mattia Angeloni, il Palazzo Ghini ospita nel cortile monumentale sculture di Francesco Calligari e rappresenta un esempio di architettura barocca.
- Palazzo del Ridotto
Edificato nel 1401 e ampliato nel 1466 e nel 1472, questo palazzo ospita la Galleria Comunale d’Arte e offre una facciata di grande interesse composta da ordini dorico e ionico.
- Palazzo Romagnoli
Un palazzo monumentale del XVIII secolo costruito dal marchese Michelangelo Romagnoli, che conserva decorazioni pittoriche di Giuseppe Milani.
- Rocchetta di Piazza e Loggetta Veneziana
La Rocchetta di Piazza è una cortina di laterizio alta oltre 20 metri, con il Torrione del Nuti e la Loggetta Veneziana, un camminamento che ricorda un passaggio citato da Dante nell’Inferno.
Villa Silvia
Acquistata dalla famiglia Pasolini-Zanelli, la villa ha accolto noti personaggi come Carducci e Bonci. Il parco secolare conserva un roseto ottocentesco.
Teatri Storici
- Teatro Comunale Alessandro Bonci
Inaugurato nel 1846, il Teatro Bonci è un teatro all’italiana con una straordinaria acustica. Dopo un restauro, è stato riaperto al pubblico nel 1996.

- Teatro Comandini
Parte di Palazzo Guidi, il Teatro Comandini è un centro di produzione culturale, ospitando eventi della Socìetas Raffaello Sanzio dal 1993.
- Teatro Giuseppe Verdi
Inizialmente un’arena all’aperto, il Teatro Verdi è stato ricostruito in muratura dopo un incendio nel 1907 e oggi ospita eventi di intrattenimento come discoteche e concerti.
- Teatro della Valdoca
Centro di teatro contemporaneo, il Teatro della Valdoca è la sede della compagnia teatrale omonima.
Ponti
- Ponte Vecchio
Il Ponte Vecchio, o Ponte Clemente, è il ponte più antico di Cesena e attraversa il fiume Savio. La sua costruzione iniziò nel 1733, voluta da Papa Clemente XII.

- Ponte del Risorgimento (Ponte Nuovo)
Costruito nel 1914, il Ponte del Risorgimento ha migliorato l’accesso al centro città provenendo da Forlì.
- Ponte Europa Unita
Parte del progetto di riqualificazione urbana della zona ex zuccherificio, il Ponte Europa Unita è stato inaugurato nel 2003.
Torri
- Torre Bizantina di Cesena
Architetture Militari
- Barriera Cavour
L’abbattimento dell’antica porta Cervese e l’edificazione della Barriera Cavour nel 1864, su progetto di D. Angeli, rappresentano uno degli interventi più significativi della Cesena post-unitaria, conferendo alla città un aspetto più moderno e borghese.
- Rocca Malatestiana
La Rocca Malatestiana è una delle più imponenti della Romagna, voluta dalla famiglia Malatesta. Si distingue per la sua “corte” e per i due torrioni centrali, denominati Maschio e Femmina.
- Museo di storia dell’agricoltura:
Situato nella torre Femmina, offre un’esposizione dedicata alla tradizione agricola della Romagna.
- Esposizione di ceramiche malatestiane
Allestita nel Maschio, ospita una collezione di ceramiche storiche.
Le mura e le porte
La costruzione della cinta muraria di Cesena risale all’anno Mille. Le antiche porte cittadine erano:
- Porta Ravegnana
- Porta dei Leoni
- Porta Sapigna
Nel XVII secolo, il numero di porte salì a sette:
- Porta Fiume
- Porta Trova
- Porta Cervese
- Porta Romana (poi Porta dei Santi)
- Porta Figarola (poi Porta Santa Maria)
- La Portaccia
- Porta Montanara
Dopo l’Unità d’Italia, alcune porte furono abbattute e altre modificate. Il fossato venne interrato con la costruzione di un tunnel. Oggi rimangono ancora quattro porte storiche:
- Porta Santi
- Porta Fiume
- Una delle due Portacce
- Porta Montanara
Piazze di Cesena
- Piazza Amendola
Creata negli anni ’30 del XX secolo, in seguito alla demolizione di alcuni edifici e alla copertura del torrente Cesuola. Nel 2008, un intervento di riqualificazione ha sostituito l’asfalto con pietre di varie forme e ha introdotto una fontana che richiama il modello ottocentesco.
- Piazza Mario Guidazzi
Ospita il Teatro Alessandro Bonci. Il 16 gennaio 1915, Cesare Battisti vi tenne una conferenza, fortemente osteggiata dai neutralisti. Una targa commemorativa sulla facciata del teatro ricorda l’evento.
- Piazza del Popolo
Originariamente delimitata su quattro lati, perse una parte della sua struttura nel XIX secolo con la demolizione del quartiere di Chiesanuova.

- Un tempo chiamata Piazza Inferiore, Piazza Maggiore e Piazza Vittorio Emanuele.
- Al centro si trova la storica Fontana Masini.
- Il contrasto architettonico tra il Palazzo Comunale (o Palazzo Albornoz) e la Loggetta Veneziana, rispetto alle strutture neoclassiche ed eclettiche, caratterizza l’estetica della piazza.
Vie
- Via Emilia
Costruita tra il 189 e il 187 a.C., la Via Emilia nacque come una via militare destinata a facilitare i movimenti rapidi dell’esercito romano, al fine di contrastare le potenziali rivolte dei Galli Boi intorno a Placentia. Successivamente, la strada venne estesa da Piacenza a Milano. Nell’antichità, la via Emilia seguiva un percorso che passava intorno al colle Garampo, mentre l’attuale tracciato, che comprende le vie Emilia Ponente, Carlo Cattaneo, Matteotti, Zuccherificio, Europa, Bovio, Oberdan, Marconi e Levante, attraversa due modeste alture. - Via Chiaramonti
Una delle arterie più significative della città, per il suo valore artistico e storico, è conosciuta come la “via dei Signori”. È parte della strada europea E45 e interseca la Via Emilia all’altezza di via Carbonari, terminando a Porta Trova. Lungo il percorso si trovano la Chiesa di Santa Cristina, con la sua cupola ispirata al Pantheon, e numerosi palazzi storici, tra cui Palazzo Chiaramonti, Palazzo Ghini, Palazzo Sirotti-Gaudenzi e Palazzo Guerrini Bratti. - Viale Jacopo Mazzoni
Nato dopo l’Unità d’Italia, questo viale venne creato abbattendo il Borgo Chiesanuova nel 1861, con l’intento di creare una grande via alberata per chi giungeva da Forlì. - Via delle Scalette
Una pittoresca via lastricata di ciottoli e scalini che collega i giardini pubblici con l’abbazia di Santa Maria del Monte, situata sulla cima del colle Spaziano. Ogni 15 agosto, in occasione della Festa dell’Assunzione, viene percorsa dai fedeli per raggiungere il sito religioso. - Via Zeffirino Re
Questa via storica collega piazza del Popolo al Palazzo del Ridotto. Originariamente parte della Via Emilia, nel Medioevo la strada si inseriva tra piazza Maggiore e il palazzo, seguendo il percorso utilizzato dai fruttivendoli, da cui il nome tradizionale di “via delle Ortolane”. L’incrocio con via delle Erbe e via degli Orefici formava il Trivio di San Paolo, dove sorgeva un oratorio dei frati Camaldolesi fino al 1801.
Siti archeologici
- Parco archeologico del Colle Garampo
Nel 1993 e 2005, durante gli scavi nel centro storico, sono stati rinvenuti importanti reperti romani, tra cui un mosaico pavimentale esposto al Palazzo Comunale. Altri resti di edifici e strade risalenti a epoche romane e medievali sono emersi nel 2005. - Fornaci romane di Ronta
Scoperte nel 2005 durante la costruzione del Canale Emiliano Romagnolo, queste fornaci, risalenti al II secolo a.C., sono tra le più intatte in Emilia-Romagna. Il sito, situato nella frazione Ronta, comprende tre grandi fornaci rettangolari, utilizzate per la produzione di laterizi.
Aree naturali
- Parco naturale del fiume Savio
Cesena vanta numerosi spazi verdi, tra cui il Parco naturale del fiume Savio, che si aggiungono a 250 aree verdi complessive, per un totale di oltre 246 ettari di natura. Le principali aree verdi della città includono il Giardino di Serravalle, i Giardini Pubblici, il Parco Cesuola, il Parco per Fabio, il Parco “Fornace Marzocchi”, il Parco urbano dell’Ippodromo e il Parco della Rimembranza.
Cultura
Istruzione
Biblioteche
- Biblioteca Malatestiana e Biblioteche di Quartiere
La Biblioteca Malatestiana, fondata a metà del XV secolo, è di grande valore storico. È la prima biblioteca civica d’Italia e l’unico esempio perfettamente conservato di biblioteca monastica medievale, sia per l’edificio che per i suoi arredi e libri. Riconosciuta dall’UNESCO, è stata inserita nel Registro della Memoria del Mondo. La biblioteca moderna, con oltre 100.000 volumi, include la sezione Biblioteca Moderna (60.000 volumi) e la Biblioteca dei Ragazzi, con quasi 24.000 testi per giovani lettori. Oltre alla Malatestiana, la città possiede biblioteche nei quartieri di Al Mare, Borello, Cervese Nord, Cervese Sud, Cesuola, Dismano, Oltresavio, Rubicone e Valle Savio. - Biblioteca Comandini
Nel 1967, Federico Comandini donò la sua vasta collezione al Comune di Cesena, con oltre 70.000 volumi e 3.200 monete, medaglie e armi. La raccolta comprende documenti storici legati alla famiglia, tra cui quelli di Ubaldo Comandini, che partecipò alle guerre napoleoniche, e i suoi discendenti, tra cui il deputato Ubaldo Comandini, attivo durante l’Unità d’Italia. - Altre Biblioteche
Numerose altre biblioteche sono presenti in città, tra cui l’Archivio di Stato di Forlì – Sezione di Cesena, la Biblioteca del Conservatorio di Musica “Bruno Maderna”, e la Biblioteca dell’Abbazia di Santa Maria del Monte.
Scuole
Cesena ospita 23 scuole dell’infanzia, 28 scuole primarie, 11 scuole secondarie di primo grado, e 10 scuole secondarie di secondo grado, tra cui licei, istituti tecnici e professionali. Il Liceo Ginnasio Statale Vincenzo Monti, fondato nel 1860, è una delle scuole storiche. La città ha anche il Conservatorio “Arcangelo Corelli”, fondato nel 1806, il secondo più antico d’Italia.
Università
Dal XVI secolo fino al 1800, Cesena ospitò l’Università di Cesena. Dal 1989 è sede distaccata dell’Università di Bologna. Dal 2018, Cesena è anche sede di un nuovo campus universitario.
Conservatorio di Musica “Bruno Maderna”
Fondato nel 1970, è il conservatorio unico della Romagna. Dal 1988 è autonomo, precedentemente era una succursale del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna. Il conservatorio ha sede a Palazzo Guidi, un edificio del XVIII secolo.
Musei
- Casa Museo Renato Serra
La casa natale di Renato Serra è stata trasformata in un museo dedicato al critico letterario. Dal 2023 è inserita tra le “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna.” - Galleria del Ridotto
Collocata al piano terra del Palazzo del Ridotto, ospita mostre temporanee di arte, tra dipinti e sculture. - Museo Archeologico di Cesena
Situato nello stesso edificio della Biblioteca Malatestiana, il museo custodisce reperti dall’area cesenate, dalla preistoria all’umanesimo. Ha ricevuto una menzione speciale dall’UNESCO nel 1972. - Museo delle Scienze Naturali
All’interno della Loggetta Veneziana, il museo offre una panoramica sugli animali del Cesenate, con esemplari provenienti da tutto il mondo e sezioni didattiche su insetti e conchiglie. - Museo della Centuriazione
Mostra la storica opera di agrimensura dei romani nel territorio cesenate, con una collezione di documenti e fotografie. Il museo si estende anche all’aperto lungo le strade locali. - Museo Diocesano e della Cattedrale
Collocato nello spazio un tempo occupato dalla cappella di San Tobia, il museo conserva opere d’arte sacra e oggetti liturgici donati dai pontefici di Cesena. - Museo di Storia dell’Agricoltura
Situato nella Rocca Malatestiana, il museo raccoglie una delle collezioni più ricche della regione in tema di agricoltura, grazie alla donazione dell’artista Mario Bocchino nel 1974. - Pinacoteca Comunale di Cesena
La collezione di dipinti, che va dal XV secolo al XX secolo, è stata esposta per la prima volta nel 1883 e ora si trova nell’ex monastero di San Biagio. Include opere di grande valore artistico sia a livello locale che nazionale.