Faenza (AFI: /faˈɛnʦa/, Fẽ́za in dialetto romagnolo) è un comune italiano situato nella provincia di Ravenna, in Emilia-Romagna, con una popolazione di 58.764 abitanti. La città è celebre a livello internazionale per la sua produzione di ceramica artistica, tanto che il termine “faience” deriva proprio dalla rinomanza delle sue manifatture di maiolica.
Fondata in epoca romana, Faenza conobbe un periodo di grande splendore architettonico e artistico sotto la signoria dei Manfredi, dal Rinascimento al Barocco. Tra il XVIII e il XIX secolo, grazie alla vivace attività culturale e artistica, si affermò come uno dei principali centri del Neoclassicismo in Italia e in Europa.
Situata a ovest del cuore della Romagna, lungo la via Emilia tra Imola e Forlì e ai piedi dei primi rilievi dell’Appennino faentino, Faenza è il capoluogo dell’Unione della Romagna Faentina e ospita la sede vescovile della diocesi di Faenza-Modigliana.
Storia di Faenza
La storia di Faenza ha radici che risalgono all’epoca romana, sebbene le sue origini precise non siano del tutto definite. Una delle ipotesi iniziali è legata alla mitologia, ma le informazioni diventano più affidabili con la conquista romana del II secolo a.C.. La dominazione romana si concluse nel 774, quando il territorio passò sotto il controllo di Carlo Magno, che lo cedette alla Chiesa.
Durante il Medioevo, Faenza adottò il modello comunale, tipico del Nord Italia. In questa fase, la famiglia Manfredi consolidò il proprio potere, emergendo come una delle dinastie più influenti della città. Faenza fu protagonista di frequenti scontri con l’Impero, in particolare con Federico II di Svevia, a causa della sua adesione alla Lega Lombarda, e subì numerosi assedi.
Nel XVI secolo, Faenza passò sotto il dominio pontificio e successivamente divenne un importante centro del Neoclassicismo italiano. Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, la città attraversò una fase di significativo sviluppo. Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, Faenza fu pesantemente bombardata prima di essere liberata dagli Alleati.
Simboli di Faenza
Stemma
Il simbolo ufficiale del comune di Faenza è il leone rampante, rappresentato nello stemma descritto nel decreto di riconoscimento del 5 luglio 1928, firmato dall’allora capo del governo Benito Mussolini. La descrizione ufficiale recita:
«D’argento, al leone di rosso, armato, lampassato e coronato d’oro, impugnante con la branca destra anteriore una spada al naturale, manicata d’oro, posta in sbarra. Capo d’azzurro, caricato di cinque gigli d’oro, posti in fascia, fra un lambello di sei pendenti, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma appare documentato per la prima volta su un sigillo trecentesco, con la legenda “Sigillum Comunis et Populi Civitatis Favencie”. Il capo d’Angiò, simbolo della fazione guelfa, è caratterizzato da cinque gigli d’oro, al posto dei tradizionali tre, e sei pendenti del lambello, invece di quattro. Lo scudo è sormontato dalla corona di Città.
Gonfalone
Il gonfalone del comune è costituito da un drappo troncato di bianco e di azzurro.
Onorificenze
Faenza è stata decorata con importanti riconoscimenti per il suo ruolo nella guerra di Liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale. La città ha ricevuto la Croce di guerra al valor militare, per i sacrifici delle sue popolazioni e il contributo alla lotta partigiana. È inoltre membro dell’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro, che riunisce i decorati al valor militare.
Riconoscimenti principali:
- Croce di guerra al valor militare
Nastrino per uniforme ordinaria - Titolo di Città
Nastrino per uniforme ordinaria
Monumenti e luoghi d’interesse
La storia urbanistica di Faenza, come quella di molte città dell’Emilia-Romagna, è caratterizzata da un continuo processo di rigenerazione della sua struttura romana originaria. Nonostante i danni subiti nel corso della storia, l’impianto geometrico della città è rimasto visibile. Il tessuto urbano, profondamente segnato dalle distruzioni belliche, conserva tracce significative di architettura rinascimentale e barocca, soprattutto nel centro storico. Tuttavia, la città presenta una predominante impronta neoclassica sette-ottocentesca, frutto delle grandi trasformazioni edilizie avvenute tra il XVIII e il XIX secolo. A queste opere contribuirono architetti di spicco come Giuseppe Pistocchi, Giovanni Antonio Antolini e Pietro Tomba, rendendo Faenza un punto di riferimento per il neoclassicismo europeo.
Architetture religiose
Campanile di Santa Maria Vecchia
L’edificio più antico di Faenza giunto fino a noi quasi intatto è il campanile di Santa Maria Vecchia, costruito tra il IX e il X secolo. La chiesa originale, risalente al VI secolo, fu successivamente ricostruita.
Cripta della Chiesa di San Ippolito
Un altro importante monumento medievale è la cripta della chiesa di San Ippolito, che risale ai primi secoli dopo l’anno Mille.
Chiesa della Commenda
La Chiesa della Commenda, costruita intorno al 1100, è la chiesa più antica della città a essere pervenuta pressoché integra.
Il Duomo (Cattedrale di San Pietro Apostolo)
Il principale luogo di culto cattolico di Faenza è la Cattedrale di San Pietro Apostolo, anche nota come Duomo. Progettata dall’architetto Giuliano da Maiano, la sua costruzione iniziò nel 1474 e si protrasse fino al 1515, lasciando però la facciata incompiuta.
La consacrazione al culto di San Pietro avvenne nel 1581. L’interno del Duomo è un notevole esempio di architettura rinascimentale.
Altri edifici religiosi di rilievo
Di seguito sono elencate alcune delle principali architetture religiose del territorio comunale:
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa di Sant’Antonio
- Chiesa della Santissima Annunziata
- Santuario della Beata Vergine delle Grazie
- Chiesa dei Servi di Maria
Borgo Durbecco
Borgo Durbecco è l’espansione storica dell’abitato di Faenza, situata a est delle mura cittadine, oltre il fiume Lamone. I primi insediamenti in questa area risalgono all’XI secolo, rendendo il borgo un luogo di rilevante interesse storico e culturale.
Tra i monumenti più significativi del Borgo Durbecco spiccano:
- Chiesa della Santissima Annunziata
- Chiesa di Sant’Antonino
- Chiesa della Commenda
- Porta delle Chiavi: costruita nel XVI secolo, è l’unica rimasta delle antiche porte urbane. Il nome della porta deriva dal dono simbolico delle chiavi della città a Papa Pio IX nel 1857.
Il Borgo Durbecco rappresenta un importante tassello nella storia e nell’identità di Faenza, con i suoi monumenti che testimoniano la vitalità religiosa e urbanistica della città nel corso dei secoli.
Siti archeologici
Faenza romana
Le tracce dell’antica Faenza romana non sono direttamente visibili a causa della completa sovrapposizione edilizia avvenuta nei secoli successivi. Tuttavia, i reperti emersi durante gli scavi archeologici sono stati recuperati, catalogati e conservati. Il percorso di visita dei siti e dei reperti è curato dal Servizio Musei dell’Unione della Romagna Faentina.
Esposizione archeologica di Palazzo Mazzolani
Nella corte di Palazzo Mazzolani è esposta una selezione di pavimenti a mosaico tra i più importanti rinvenuti durante gli scavi della Faenza romana[28][29]. Questi mosaici, di straordinaria raffinatezza, risalgono a un arco cronologico che va dal I al VI secolo d.C. e testimoniano l’esistenza di grandi domus decorate con motivi artistici elaborati. La raccolta di materiali conservati a Palazzo Mazzolani spazia dalla preistoria fino alla tarda antichità, offrendo una visione completa della storia del territorio.
Aree naturali
Parchi e giardini di Faenza
Faenza è una città caratterizzata da numerosi parchi e giardini pubblici, molti dei quali si trovano direttamente nel centro storico. Tra questi, spicca il Parco Bucci, un’area verde di oltre 8 ettari, ricca di sentieri, collinette, laghetti e ruscelli. Il parco è popolato da una grande varietà di specie vegetali e animali, che vivono liberi nell’intero spazio, rendendolo un’oasi naturale per cittadini e visitatori.
Tradizioni e folclore
Palio del Niballo
La quarta domenica di giugno si celebra il Palio del Niballo, una rievocazione storica di grande prestigio per Faenza, nata nel 1959 e ispirata alle giostre medievali faentine[41]. La competizione coinvolge i cinque rioni cittadini in una sfida che mescola tradizione e spettacolo. L’evento è preceduto da una serie di manifestazioni come la Bigorda d’Oro e le gare di bandiere e musicanti, rendendo giugno il “Mese del Palio”. Il Palio del Niballo fa parte della FIGS (Federazione Italiana Giochi Storici) e ha prodotto numerosi campioni, sia tra gli sbandieratori che tra i cavalieri, riconosciuti anche a livello nazionale.
Eventi legati al Palio
- Torneo della Bigorda d’Oro
Conosciuto come il “Palio dei giovani”, si svolge il sabato prima della seconda domenica di giugno. Le sue caratteristiche sono analoghe al Palio principale, ma con protagonisti cavalieri più giovani. - Torneo degli Alfieri Bandieranti
Durante la sera del terzo sabato di giugno, in Piazza del Popolo, si svolgono le gare degli sbandieratori dei cinque rioni, che mettono in mostra abilità e spettacolarità. - Nott de bisò
Celebrata il 5 gennaio, è uno degli eventi più suggestivi legati al Palio. Alle 19:00 viene allestito al centro della piazza un grande pupazzo, il Niballo, che rappresenta il condottiero cartaginese Annibale, sconfitto da Roma nella Seconda guerra punica. Vestito con i colori del rione vincitore del Palio precedente, il Niballo viene incendiato a mezzanotte. Il punto in cui cade la sua testa indica il rione favorito per l’edizione del Palio dell’anno corrente. Durante la serata, i rioni offrono ai visitatori il “Bisò”, una versione locale del vin brulé, insieme a piatti tipici come la polenta. La prima edizione risale al 31 dicembre 1964, mentre dal 1969 si tiene il 5 gennaio.
Lòm a Mêrz
Tra l’ultimo fine settimana di febbraio e il primo di marzo, Faenza celebra la tradizione dei “fuochi di marzo”, un’usanza tipica del folclore romagnolo. Durante questa festa, si bruciano rami secchi e residui delle potature per propiziare un’annata fertile per i campi e le coltivazioni. Questo rituale richiama le antiche tradizioni agricole e mantiene vivo lo spirito comunitario della città.