La Massa Trabaria di ieri avrebbe confinato con la provincia di Rimini di oggi tramite i due attuali comuni di Badia Tedalda e Sestino in provincia di Arezzo
Massa, termine Alto Medievale, era un insieme di fondi agricoli che facevano capo ad una chiesa parrocchiale.
La Massa Trabaria è stato un territorio che lo Stato Pontificio non inserì nella Marca Anconetana ma costituì nel 13° secolo come suo dominio diretto a baluardo delle mire espansionistiche dei conti Brancaleoni dell’Alta Valle del Metauro, dei conti Carpegna e loro rami collaterali del Montefeltro, dei Medici di Firenze e delle città di Arezzo e Città di Castello.
Era una zona molto boscosa e gli alberi da taglio opportunamente lavorati e fatti scollinare da manodopera nella Val Tiberina, venivano imbarcati su chiatte sul fiume Tevere e da lì portati a Roma dove fornivano le travi di legno per la costruzione dei tetti delle chiese e cattedrali.
Da Trabs, is (Trave) si ebbe appunto il nome di Massa Trabaria.
Sui carri e poi sui barconi e chiatte che lungo il Tevere portavano quei tronchi d’albero a Roma, erano apposti cartelli che recavano l’acronimo latino “A.U.F.” che significava “Ad Usum Fabricae”
cioe’ materiale destinato alla costruzione di chiese e cattedrali, quindi lo stesso andava esente da tasse pontificie e godeva di franchigie papali.
Da quell’acronimo latino e’ derivata oggi la locuzione “A ufo” per indicare il mangiare a sbafo, senza pagare il dovuto.
Accezione negativa questa, diversa da quella del mangiare gratis.
Derivata forse la cosa dal fatto che probabilmente sotto quei tronchi i birocciai e poi i battellieri piazzavano nascoste anche altre cose che non godevano di esenzioni papali.
Il territorio della Massa Trabaria comprendeva i seguenti attuali Comuni:
Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, S.Angelo in Vado, nell’Alta Valle del Metauro.
Belforte all’Isauro, Piandimeleto, Lunano, nell’Alta Valle del Foglia.
Frontino posto tra la Valle del Foglia ed il Comune di Carpegna.
Badia Tedalda e Sestino oggi in Toscana provincia di Arezzo.
Il territorio della Massa Trabaria fu diviso in quattro Pievanie, circoscrizioni territoriali agrarie, religiose e civili facenti capo ad una chiesa con battistero.
Le quattro Pievanie erano due nell’Alta Valle del Metauro, Mercatello sul Metauro e S.Angelo in Vado, due nell’Alta Valle del Foglia con Sestino e Belforte all’Isauro.
Lo Stato Pontificio non riuscì a preservare il territorio della Massa Trabaria che tra 15° e 16° secolo fu diviso tra Firenze con gli odierni Comuni di Badia Tedalda e Sestino ed il Ducato d’Urbino con tutte le altre località.
by Gaetano Dini