Le sanzioni per la non conformità alle normative sul Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano in base al tipo di infrazione.
Se l’immobile viene affittato o pubblicizzato senza un Codice CIN valido, si rischiano multe comprese tra 800 € e 8.000 €. La mancata esposizione del codice all’esterno della struttura o negli annunci online, come richiesto, può comportare sanzioni da 500 € a 5.000 €. Tali misure sono adottate per assicurare trasparenza e chiarezza per gli ospiti durante la fase di prenotazione.
In caso di violazione delle normative sulla sicurezza, le multe possono andare da 600 € a 6.000 € per ogni infrazione. Inoltre, l’omissione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) può comportare sanzioni tra 200 € e 10.000 €.
Queste sanzioni sottolineano l’importanza di rispettare le procedure amministrative per garantire la regolarità del settore degli affitti brevi e delle strutture ricettive.
Chi effettua i controlli sulla conformità alle nuove normative sul codice CIN?
La verifica della conformità alle normative sul CIN e sulla SCIA sarà svolta dai comuni e dalle autorità di polizia locali. Questi enti controlleranno il rispetto delle norme relative al Codice CIN, come l’esposizione e la richiesta, e la corretta comunicazione della SCIA. In caso di violazioni, saranno applicate le sanzioni previste.
I municipi saranno responsabili anche della riscossione delle multe, e i fondi raccolti verranno reinvestiti a livello locale per migliorare i servizi turistici e pubblici, incentivando il rispetto delle norme e favorendo uno sviluppo sostenibile del settore turistico.