A fine anno 2007 fu inaugurata la “Domus del Chirurgo” in piazza Ferrari di Rimini, nel centro storico della città; da allora la domus è stata aperta al pubblico e molte scuole hanno portato in gita i propri alunni in questo fantastico sito archeologioco.
Si potrà visitare la splendida “mini Pompei” anche di notte e scoprirla sotto la luce della luna; questa per gli amanti del genere è un’occasione imperdibile e forse irripetibile, quindi chiunque voglia partecipare a questo fantastico evento potrà farlo solo durante la magica notte di San Silvestro.
Durante la visita si potranno ammirare oltre 700 metri quadri di aera archeologica, la quale durante gli scavi ha riportato alla luce moltissimi degli strumenti che il chirurgo usa per il suo lavoro, intorno al terzo secolo D.C.
Essendo stata ritrovata in piazza Ferrari si è scoperto che la domus è parte integrante del museo sito lì accanto al quale è collegato cin un percorso che non era conosciuto prima del 2007.
All’interno della domus è stato inserito un pavimento trasparente, fatto di passere, scelta adottata per dare la possibilità ai turisti che la visitano di guardare sotto i propri piedi com’era una volta il terreno che ora stanno calpestando loro.
La Domus del chirurgo è uno scavo archeologico del secondo secolo D.C. Ricopre una superficie di 700 mq ed è situato a Rimini centro. Essa si affacciava sul mare ed era l’abitazione di un chirurgo greco, com’è stato possibile dedurlo dal ritrovamento di molti oggetti tipici della Grecia, non ancora presenti in Italia, come il piede di terracotta che veniva utilizzato per curare i reumatismi.
Un invasione barbarica dal mare mise a fuoco l’intera casa, il chirurgo fu costretto alla fuga e a lasciare tutti i suoi strumenti di grande valore e indispensabili per il suo lavoro. Quest’ultimi sono stati ritrovati ed esposti nel museo accanto insieme ad altri reperti, come statue, vasi di terracotta, monete e vari oggetti in cui venivano conservate medicinali alle erbe.
Fuori l’abitazione infatti si poteva accedere nel giardino in cui il chirurgo piantava le varie erbe mediche utilizzate nella cura dei malati o dei feriti in guerra, questo lo possiamo dedurre dai vari strumenti di amputazione ritrovati. Nel museo è possibile osservare ricostruzioni delle stanze tipiche di quell’epoca in cui venivano curati i pazienti.
Molto affascinanti sono i mosaici presenti bianchi e neri dal colore possiamo percepire il ceto sociale di appartenenza, i mosaici variopinti infatti, erano presenti solo nelle case nobiliari. A pochi metri di distanza da essa è stata ritrovata un’altra abitazione con alcune sepolture risalenti a tempi successivi. Queste Domus erano abbastanza attrezzate e agiate, dotate di impianti di riscaldamento, refrigerativi e fognari.
Per informazioni: Tel. 0541 21482.
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